Paolo Galdieri / Reati informatici sessuali / Violenza sessuale virtuale
La violenza sessuale virtuale si riferisce a comportamenti sessuali coercitivi, invasivi o dannosi che si verificano attraverso mezzi digitali o tecnologici. Questo può includere molestie sessuali online, coercizione sessuale tramite messaggi, immagini o video sessuali non consensuali inviati su internet o tramite dispositivi elettronici, o addirittura l’uso di tecnologie avanzate come la realtà virtuale o la realtà aumentata per perpetrare atti sessuali non consensuali.
Atti di violenza di natura sessuale possono manifestarsi in diverse forme.
Violenza sessuale
Chiunque, con violenza o minaccia o mediante abuso di autorità costringe taluno a compiere o subire atti sessuali è punito con la reclusione da sei a dodici anni.
Alla stessa pena soggiace chi induce taluno a compiere o subire atti sessuali:
Nei casi di minore gravità la pena è diminuita in misura non eccedente i due terzi.
La giurisprudenza, al momento, dice che la violenza sessuale può avvenire anche senza un contatto fisico diretto. Ad esempio, costringere qualcuno a inviare foto intime su WhatsApp o a fare selfie intimi sotto minaccia costituisce violenza sessuale. Anche l’invio di messaggi sessuali a una minorenne con la costrizione a inviare foto intime, minacciando di pubblicare la chat sui social media, è considerato violenza sessuale.
La Corte di Cassazione ha confermato condanne per violenza sessuale utilizzando social network e webcam, dove il soggetto ha compiuto atti sessuali in presenza di minori attraverso le webcam. La violenza sessuale virtuale non viene automaticamente considerata di lieve entità, ma dipende dalle modalità della condotta e dal danno inflitto alla vittima, considerando anche la sua età o altre condizioni psicologiche.
Per proteggersi dalla violenza sessuale virtuale, è importante adottare una serie di misure preventive e di sicurezza.
La consulenza legale in materia di violenza sessuale virtuale, sia dal lato della vittima che dell’autore del reato, è un settore complesso e in continua evoluzione.
Dalla parte della vittima:
Dalla parte del presunto autore del reato:
I parametri formativi di specifici corsi di formazione dell’avvocato Paolo Galdieri, diretti alla violenza sessuale virtuale, sono strutturati per fornire una comprensione approfondita delle leggi attuali, delle procedure di denuncia e delle strategie di intervento legale. Approfondimenti sullo sviluppo di competenze specifiche nel riconoscimento e nella gestione delle tecnologie attraverso cui la violenza sessuale virtuale può manifestarsi.
Lo Studio Galdieri, grazie a questa duplice focalizzazione, assicura una preparazione completa, rendendo i partecipanti non solo esperti nel navigare il quadro legale, ma anche competenti nel gestire gli aspetti giuridici e tecnologici, cruciali per fronteggiare efficacemente e con cognizione di causa gli incidenti di violenza sessuale virtuale.
Avvocato penalista, Paolo Galdieri è esperto nella gestione di controversie in materia di Violenza sessuale virtuale.
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Come possiamo esserti di aiuto?
Il commento di: Avv. Paolo Galdieri
Il tema della violenza sessuale attraverso le tecnologie dell’informazione è emergente. Si verificano sempre più casi in cui individui, tramite webcam o social network, costringono altre persone a compiere o assistere a atti sessuali. La giurisprudenza, confermando condanne in questo contesto, sta affrontando la questione della violenza sessuale online. Si discute se possa esistere una prestazione sessuale a distanza e se gli atti sessuali su se stessi costituiscano reato.
Anche se il contatto fisico non è coinvolto, la coercizione o l’induzione possono caratterizzare la violenza sessuale. Tuttavia, la distinzione tra violenza sessuale tradizionale e digitale solleva interrogativi. Un intervento legislativo potrebbe chiarire e distinguere meglio le due forme di violenza sessuale, considerando la loro pericolosità e invasività.