Paolo Galdieri / Reati informatici sessuali / Violenza sessuale virtuale

Violenza sessuale virtuale

Cos'é e come salvaguardare l'integrità delle persone dalla violenza sessuale virtuale, questa epidemia nascosta che assume nuove forme, spesso sottovalutate, ma ugualmente dannose. L'avvocato Paolo Galdieri offre un'assistenza per comprendere e difendersi, se coinvolti, dalla violenza sessuale in ambito digitale.
violenza sessuale virtuale
Il reato

Che cosa è la violenza sessuale virtuale

La violenza sessuale virtuale si riferisce a comportamenti sessuali coercitivi, invasivi o dannosi che si verificano attraverso mezzi digitali o tecnologici. Questo può includere molestie sessuali online, coercizione sessuale tramite messaggi, immagini o video sessuali non consensuali inviati su internet o tramite dispositivi elettronici, o addirittura l’uso di tecnologie avanzate come la realtà virtuale o la realtà aumentata per perpetrare atti sessuali non consensuali.

Tipologie

Atti di violenza di natura sessuale possono manifestarsi in diverse forme.

  • Molestie sessuali online: Questo può includere inviare messaggi sessuali non richiesti, immagini o video pornografici, fare commenti sessualmente espliciti o minacciosi, o creare false identità online per intraprendere comportamenti molesti.
  • Sextortion: Si tratta di un’estorsione sessuale in cui l’aggressore minaccia di divulgare immagini, video o informazioni sessuali private della vittima a meno che non sia soddisfatto un certo tipo di richiesta, come il pagamento di denaro o ulteriori immagini o video.
  • Revenge porn (pornografia di vendetta): Questo comportamento coinvolge la divulgazione non consensuale di materiale sessualmente esplicito, come foto o video intimi, di una persona senza il loro consenso, spesso come atto di vendetta o per infliggere danni alla reputazione della vittima.
  • Sfruttamento sessuale di minori online: Questo comportamento coinvolge la produzione, la distribuzione o il possesso di materiale sessualmente abusivo riguardante minori, che può avvenire attraverso la condivisione di immagini o video sessualmente espliciti di minori su internet o tramite altre piattaforme online.
  • Violazioni della privacy online: Ciò include l’accesso non autorizzato ai contenuti sessuali privati di una persona, come hack di account online o accesso non autorizzato a dispositivi digitali per ottenere immagini o video intimi senza il consenso della vittima.
  • Abusi sessuali attraverso le tecnologie immersive: L’uso di tecnologie avanzate come la realtà virtuale (VR) o la realtà aumentata (AR) per perpetrare atti sessuali non consensuali o coercitivi.

Articoli di riferimento

Articolo 609-bis c.p.

Violenza sessuale

Chiunque, con violenza o minaccia o mediante abuso di autorità costringe taluno a compiere o subire atti sessuali è punito con la reclusione da sei a dodici anni.

Alla stessa pena soggiace chi induce taluno a compiere o subire atti sessuali:

  1. abusando delle condizioni di inferiorità fisica o psichica della persona offesa al momento del fatto;
  2. traendo in inganno la persona offesa per essersi il colpevole sostituito ad altra persona.

Nei casi di minore gravità la pena è diminuita in misura non eccedente i due terzi.

Il commento di: Avv. Paolo Galdieri

Il tema della violenza sessuale attraverso le tecnologie dell’informazione è emergente. Si verificano sempre più casi in cui individui, tramite webcam o social network, costringono altre persone a compiere o assistere a atti sessuali. La giurisprudenza, confermando condanne in questo contesto, sta affrontando la questione della violenza sessuale online. Si discute se possa esistere una prestazione sessuale a distanza e se gli atti sessuali su se stessi costituiscano reato.

Anche se il contatto fisico non è coinvolto, la coercizione o l’induzione possono caratterizzare la violenza sessuale. Tuttavia, la distinzione tra violenza sessuale tradizionale e digitale solleva interrogativi. Un intervento legislativo potrebbe chiarire e distinguere meglio le due forme di violenza sessuale, considerando la loro pericolosità e invasività.

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Cosa dicono i giudici

La giurisprudenza, al momento, dice che la violenza sessuale può avvenire anche senza un contatto fisico diretto. Ad esempio, costringere qualcuno a inviare foto intime su WhatsApp o a fare selfie intimi sotto minaccia costituisce violenza sessuale. Anche l’invio di messaggi sessuali a una minorenne con la costrizione a inviare foto intime, minacciando di pubblicare la chat sui social media, è considerato violenza sessuale.

La Corte di Cassazione ha confermato condanne per violenza sessuale utilizzando social network e webcam, dove il soggetto ha compiuto atti sessuali in presenza di minori attraverso le webcam. La violenza sessuale virtuale non viene automaticamente considerata di lieve entità, ma dipende dalle modalità della condotta e dal danno inflitto alla vittima, considerando anche la sua età o altre condizioni psicologiche.

Come tutelarsi

Per proteggersi dalla violenza sessuale virtuale, è importante adottare una serie di misure preventive e di sicurezza.

  • Consapevolezza e educazione: Informarsi sulle diverse forme di violenza sessuale virtuale e sui rischi associati è il primo passo per proteggersi. Essere consapevoli delle minacce online può aiutare a identificarle e affrontarle meglio.
  • Privacy e sicurezza online: Utilizzare impostazioni di privacy robuste sui social media e altre piattaforme online per limitare chi può visualizzare i propri contenuti e interagire con loro. Impiegare password sicure e aggiornarle regolarmente per proteggere gli account online da accessi non autorizzati.
  • Pubblicazione consapevole di contenuti: Evitare di condividere informazioni o contenuti personali intimi online, come foto o video sessualmente espliciti, specialmente con persone sconosciute o poco conosciute. Ricordare che una volta che un contenuto viene condiviso online, è difficile controllare la sua diffusione.
  • Conservazione sicura dei dispositivi digitali: Proteggere i dispositivi digitali con password o PIN e utilizzare software antivirus e antimalware aggiornati per proteggere da potenziali minacce informatiche. Inoltre, evitare di lasciare dispositivi non protetti o sbloccati incustoditi.
  • Risposta appropriata alle minacce: Se si è vittime di violenza sessuale virtuale, è importante riconoscere la gravità della situazione e cercare aiuto immediatamente. Questo può includere segnalare l’abuso alle autorità competenti, contattare organizzazioni di supporto o denunciare il comportamento alle piattaforme online coinvolte.
  • Monitoraggio dell’attività online dei minori: I genitori e i tutori dovrebbero prestare particolare attenzione all’attività online dei minori e fornire loro orientamento e supporto per navigare in modo sicuro e responsabile su internet. Inoltre, utilizzare strumenti di controllo parentale per limitare l’accesso a contenuti inappropriati e per monitorare l’attività online dei minori.
  • Formazione sull’autodifesa digitale: Partecipare a corsi o workshop sull’autodifesa digitale può aiutare a sviluppare competenze pratiche per proteggersi dalle minacce online e rispondere in modo efficace agli abusi digitali.
  • Supporto psicologico: In caso di vittimizzazione da violenza sessuale virtuale, cercare supporto psicologico da parte di professionisti qualificati può aiutare a gestire lo stress emotivo e a promuovere il recupero psicologico.

Consulenza legale Violenza sessuale virtuale

La consulenza legale in materia di violenza sessuale virtuale, sia dal lato della vittima che dell’autore del reato, è un settore complesso e in continua evoluzione.

Dalla parte della vittima:

  • Supporto legale: Assistenza legale per illustrare alla vittima i propri diritti e opzioni legali disponibili.
  • Denuncia alle autorità competenti: Se la vittima desidera perseguire l’autore dell’abuso, redazione della denuncia e difesa durante l’indagine e il procedimento giudiziario.
  • Ottenere protezione legale: Richiesta di  misure di protezione legale, come un’ordinanza restrittiva o una protezione dalla violenza domestica, per proteggere la vittima dall’autore dell’abuso.

Dalla parte del presunto autore del reato:

  • Assistenza legale: Illustrazione delle implicazioni legali delle proprie azioni
  • Rappresentanza legale in caso di procedimento giudiziario: Studio strategie difensive,raccolta prove a discarico , redazione, in caso di condanna, dell’impugnazione.
  • Partecipazione a programmi di trattamento: In alcuni casi, l’autore della violenza sessuale virtuale potrebbe essere tenuto a partecipare a programmi di trattamento per abusi sessuali come parte della sua pena. Questi programmi possono aiutare a indirizzare le cause sottostanti del comportamento abusivo e prevenire recidive.

Formazione

I parametri formativi di specifici corsi di formazione dell’avvocato Paolo Galdieri, diretti alla violenza sessuale virtuale, sono strutturati per fornire una comprensione approfondita delle leggi attuali, delle procedure di denuncia e delle strategie di intervento legale.  Approfondimenti sullo sviluppo di competenze specifiche nel riconoscimento e nella gestione delle tecnologie attraverso cui la violenza sessuale virtuale può manifestarsi.

Lo Studio Galdieri, grazie a questa duplice focalizzazione, assicura una preparazione completa, rendendo i partecipanti non solo esperti nel navigare il quadro legale, ma anche competenti nel gestire gli aspetti giuridici e tecnologici, cruciali per fronteggiare efficacemente e con cognizione di causa gli incidenti di violenza sessuale virtuale.

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Paolo Galdieri

Avvocato penalista, Paolo Galdieri è esperto nella gestione di controversie in materia di Violenza sessuale virtuale.

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