Paolo Galdieri / Reati informatici sessuali / Revenge porn
Il revenge porn, o pornografia di vendetta, è una forma di abuso in cui immagini o video sessuali di una persona vengono divulgati online senza il suo consenso. Questo può accadere, ad esempio, quando un ex partner o qualcuno con cui la persona ha avuto una relazione intima diffonde tali contenuti come forma di vendetta, per danneggiare la reputazione della persona coinvolta o per altri motivi.
Il revenge porn può assumere diverse forme e comprendere una varietà di situazioni.
La diffusione illecita di immagini o video sessualmente espliciti (cd. revenge porn)
Salvo che il fatto costituisca più grave reato, chiunque, dopo averli realizzati o sottratti, invia, consegna, cede, pubblica o diffonde immagini o video a contenuto sessualmente esplicito, destinati a rimanere privati, senza il consenso delle persone rappresentate, è punito con la reclusione da uno a sei anni e con la multa da euro 5.000 a euro 15.000.
La stessa pena si applica a chi, avendo ricevuto o comunque acquisito le immagini o i video di cui al primo comma, li invia,consegna, cede, pubblica o diffonde senza il consenso delle persone rappresentate al fine di recare loro nocumento.
La pena è’ aumentata se i fatti sono commessi dal coniuge, anche separato o divorziato, o da persona che è o è stata legata da relazione affettiva alla persona offesa ovvero se i fatti sono commessi attraverso strumenti informatici o telematici.
La pena è aumentata da un terzo alla metà se i fatti sono commessi in danno di persona in condizione di inferiorità fisica o psichica o in danno di una donna in stato di gravidanza.
Il delitto è punito a querela della persona offesa. Il termine per la proposizione della querela è di sei mesi. La remissione della querela può essere soltanto processuale. Si procede tuttavia d’ufficio nei casi di cui al quarto comma, nonché quando il fatto è connesso con altro delitto per il quale si deve procedere d’ufficio.
La giurisprudenza ha stabilito che il reato di revenge porn si configura come un reato di evento istantaneo che si concretizza con il primo invio dei contenuti sessualmente espliciti. Questo comporta che l’autore del reato diviene immediatamente responsabile nel momento in cui condivide materiale di natura sessuale senza il consenso della persona coinvolta.
Perché si possa configurare tale reato, è necessario che vi sia un’intenzione specifica da parte dell’autore di arrecare danno alla vittima. In alcuni casi, ciò può manifestarsi attraverso la diffamazione e l’offesa diretta alla reputazione e alla moralità della persona coinvolta. La diffusione illecita può coinvolgere immagini o video che ritraggono atti sessuali, organi genitali o altre parti del corpo umano, anche se mostrate in contesti che evocano connotazioni sessuali.
Tuttavia, è fondamentale notare che il reato non viene ritenuto configurato se le immagini o i video non erano destinati a rimanere privati. Un esempio di ciò può essere il caso in cui il Tribunale ha assolto degli imputati che avevano ripreso e diffuso un atto sessuale all’interno di un luogo pubblico come una discoteca, dove si è ritenuto che la privacy non potesse essere invocata.
Esistono diverse forme di tutela disponibili per le vittime di revenge porn. Alcune giurisdizioni, tra cui la nostra, hanno introdotto leggi specifiche che affrontano direttamente il revenge porn, rendendolo una condotta avente rilevanza penale-
In molti casi, il revenge porn costituisce una violazione della privacy della vittima. Le norme sulla violazione della privacy possono essere utilizzate per intraprendere azioni legali contro chi ha divulgato le immagini o i video senza consenso.
Dalla parte della vittima:
Valutazione legale della situazione della vittima, attraverso analisi delle norme pertinenti relative anche alla protezione della privacy , della diffamazione e della violenza sessuale virtuale.
Dalla parte del presunto autore:
Lo Studio Galdieri risponde con una proposta formativa di avanguardia sulla problematica del “Revenge Porn” che sta guadagnando crescente attenzione e rilevanza. L’avvocato Paolo Galdieri ha sviluppato corsi di formazione specializzati, progettati per rispondere con efficacia alle esigenze specifiche di ogni contesto in cui vengono erogati.
Attraverso una disamina accurata della legislazione vigente e delle ultime evoluzioni normative relative al “Revenge Porn”, i partecipanti acquisiscono una solida comprensione dei risvolti giuridici indispensabili per professionisti che operano sia nel settore legale sia in quello tecnologico. Parallelamente, l’aspetto tecnico del corso fornisce le conoscenze necessarie per identificare, prevenire e intervenire efficacemente in casi di distribuzione non consensuale di immagini intime.
Avvocato penalista, Paolo Galdieri è esperto nella gestione di controversie in materia di Revenge porn.
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Come possiamo esserti di aiuto?
Il commento di: Avv. Paolo Galdieri
Il revenge porn, ossia la diffusione non autorizzata di immagini o video intimi a scopo vendicativo, è contemplato dall’art. 612-ter del codice penale. Questo articolo prevede pene per chi invia, pubblica o diffonde materiale sessualmente esplicito senza il consenso delle persone rappresentate. Le pene sono aumentate se il reato è commesso dal coniuge o da persone legate da relazione affettiva, o se coinvolge persone in condizioni di vulnerabilità fisica o psichica, o donne in gravidanza. La punizione è, altresì, aggravata se il reato è perpetrato online, poiché questa è la forma più comune di revenge porn e richiede maggiore protezione.
La legge prevede anche un termine di 6 mesi per presentare querela, e la remissione di querela può essere solo processuale. Questa norma è stata introdotta a seguito di un dibattito prolungato poiché le leggi esistenti sulla diffamazione e la violazione della privacy non erano considerate sufficienti per contrastare il fenomeno.
La relazione con altri reati, come la pornografia minorile, viene considerata in base alla natura del materiale e alla sua produzione. Se coinvolge minori o è per scopi commerciali, si applicano le norme sulla pornografia minorile. Tuttavia, se i reati di distribuzione di materiale pedopornografico comportano pene meno severe rispetto al revenge porn, potrebbe essere applicato il principio della norma più favorevole al reo, sebbene ciò sia oggetto di dibattito.